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Mobilità sostenibile. Città metropolitana inizia a fare la sua parte. E i Comuni? E la Regione?

La Città Metropolitana ha approvato il primo itinerario ciclabile “prioritario”, previsto dal Biciplan approvato dall’Ente del dicembre 2023. Si tratta di un percorso di circa 14 Km. a nord di Napoli che collega, in modo trasversale, l’area nord con la fascia costiera, mettendo in rete territori densamente urbanizzati e offrendo, in tal modo, ai cittadini di poter spostarsi con la bici. Essa si sviluppa da Mugnano a Licola, attraverso i territori di Calvizzano, Villaricca, Qualiano, Varcaturo e Madonna del Pantano, per un investimento da quasi 8 milioni di euro.

Ma questo intervento, sicuramente condivisibile, rischia di essere vanificato se, in parallelo, non si attivano misure per realizzare “città ciclabili” con Zone 30, ZTL, aree pedonali, percorsi sicuri, azioni necessarie per dare sicurezza alle utenze ciclistiche in ambito urbano, e continuità con l’itinerario intercomunale che, altrimenti, diventa poco appetibile.

Queste misure, come del resto previsto dallo stesso Biciplan di Città Metropolitana, rientrano in uno strumento obbligatorio per i Comuni (PGTU /Piano urbano del Traffico, evolutosi nel PUM – Piano Urbano della Mobilità, da non confondersi con il PUMS che compete alle città metropolitane).

Ad oggi, sono pochissimi i Comuni che sono dotati di questo Piano, che ha tra i suoi principali obbiettivi la sicurezza, la vivibilità, l’offerta di trasporto pubblico, la mobilità sostenibile.

In caso di queste inadempienze da parte dei Comuni, gravissime per le ripercussioni che hanno sui cittadini, il Prefetto, a norma di legge,  ha il dovere di intervenire e, difatti, nell’ultimo anno ha inviato tre diffide a tutti i Comuni inadempienti ma senza alcun esito e soprattutto senza nessuna azione decisoria consequenziale da parte della Prefettura.

Altro attore di particolare rilevanza nell’attivazione di politiche di mobilità sostenibile è la Regione e, anche in questo caso, si è in presenza di un’ingiustificabile inerzia da parte dell’Ente su tre interventi di enorme importanza per la mobilità sostenibile nell’area metropolitana, rappresentando, nel loro insieme, l’anello ciclabile di un territorio con oltre tre milioni di abitanti, con condizioni morfologiche estremamente favorevoli (pianura) e una rete su ferro diffusa che consentirebbe un’agevole intermodalità bici/treno.

Gli interventi in oggetto, con finanziamenti attivati ma con inspiegabili ritardi nella realizzazione, sono quelli relativi a:

  1. Progetto Ciclovia del Sole, itinerario campano della ciclovia nazionale, che corre lungo tutta la fascia costiera, dal Garigliano al Sele. Dal 2022 l’ACAMIR (Agenzia regionale della mobilità), dopo gara pubblica, ha affidato l’incarico di progettazione ma, ad oggi, a distanza di tre anni, tutto è fermo.
  2. Progetto Regi Lagni. Con il Contratto di Sviluppo erano stati finanziati nel 2022 64 milioni di euro per la riqualificazione del tratto principale dei Regi Lagni, con la previsione di un itinerario ciclabile, di grande valore paesaggistico, da Lago Patria a Nola. Ad oggi tutto fermo.
  3. La Regione Campania ha deciso negli anni scorsi di abolire la tratta ferroviaria dal porto di Torre Annunziata sino a Cancello e sostituirla con un itinerario ciclabile. I lavori, iniziati da anni, sono sospesi immotivatamente.

In questo scenario, il finanziamento dell’itinerario Mediana Nord è sicuramente un segnale positivo ma a condizioni che Comuni, Prefettura e Regione svolgano anch’essi le loro relative funzioni e che, in parallelo, la società civile e il mondo associativo, continuino in modo costante a premere sulle Istituzioni per garantire anche alla nostra Regione condizioni di mobilità e vivibilità accettabili, come ormai avviene in molte realtà europee.

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