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Microplastiche e nanoplastiche

Siamo invasi dalla plastica e senza alcun riguardo continuiamo ad utilizzarla e poi a lasciarla in giro. La ritroviamo ovunque  nei parchi, nei boschi, nel mare che le restituisce alle spiagge, fra gli scogli, insomma ovunque. E questo è il grave danno perché degradando si formano micro e nanoparticelle che entrano nella catena alimentare, nei pesci, negli animali, nell’agricoltura, nel nostro cibo e infine nel nostro organismo. Al danno dei pesticidi usati per le coltivazioni intensive e dei farmaci usati per gli allevamenti intensivi si aggiunge quello da microplastiche. Studi effettuati su tessuti  umani di cadaveri mostrano presenza di micro e nanoplastiche nel fegato, nel rene e addirittura nel cervello. Si pensava che la barriera  emato encefalica, noto filtro del nostro cervello, ne potesse fermare l’assorbimento nefasto.

Uno studio di recente pubblicazione su Nature Medicine evidenzia concentrazioni più elevate  addirittura di 10 volte nel cervello rispetto a fegato e rene.

La tendenza ad accumularsi nelle guaine mieliniche dei nervi per il loro alto contenuto lipidico rende il cervello un serbatoio e può essere responsabile di infiammazione e neurodegenerazione.

Le nanoparticelle di plastica fungono da aggregazione di molecole coinvolte nella beta amiloide presente nella neurodegenerazione. I meccanismi di trasporto e aggregazione sono tuttavia ancora oggetto di studio ma  aver ritrovato le nanoparticelle nel cervello è un dato reale.

Cosa possiamo fare per preservare i nostri bambini dall’esposizione a vita a questi contaminanti?

Poche e chiare regole. Rifiutare ogni contenitore e involucri di plastica e fare una scrupolosa differenziazione dei rifiuti.

Quindi no all’acqua minerale nelle plastiche che liberano il polietilene.

No  ad ogni oggetto in plastica e alle lattine rivestite di bisfenolo A che può agire come interferente endocrino e nello sviluppo del cervello fetale.

No ai polimeri plastici in cloruro di polivinile PVC usati nei materiali da costruzione che contengono ftalati interferenti con  un sano sviluppo sessuale e sono potenziali cancerogeni.

Usare contenitori in vetro per conservare gli alimenti e biberon di vetro per lattanti.

Ovvio comprare giochi  in legno carta o stoffa per i nostri bambini.

Diventiamo raccoglitori di plastiche abbandonate ovunque e ricicliamole dando il buon esempio con le azioni più  che con le parole.

La nostra prole è esposta per tutta la vita a tutti questi nefasti contaminanti e saperla difendere è nostro dovere per garantire loro un futuro di salute.

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