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Voglia di futuro

Da mesi è in corso un acceso confronto sulla nuova legge urbanistica della Regione Campania che dovrebbe subentrare, dopo venti anni, alla legge 16 del 2004. Il dibattito resta però nel perimetro della politica e della cultura urbanistica, senza che questo tema scalfisca l’attenzione dell’opinione pubblica.
Probabilmente i cittadini associano l’urbanistica alle loro peripezie burocratiche, spesso farraginose, oppure ai dibattiti sui massimi sistemi che molto spesso evidenziano le difficoltà e il girare a vuoto, senza risultati, di grandi progetti come quello di Bagnoli.
Probabilmente i cittadini associano l’urbanistica alle loro peripezie burocratiche, spesso farraginose, oppure ai dibattiti sui massimi sistemi che molto spesso evidenziano le difficoltà e il girare a vuoto, senza risultati, di grandi progetti come quello di Bagnoli.

Eppure le “norme” di una legge urbanistica sono tanti tasselli per la concretizzazione di una visione strategica che incide in modo determinante sul futuro del territorio e su quello delle giovani generazioni. Per questi motivi è importante che l’opinione pubblica sia correttamente informata sulle evoluzioni legislative e partecipi attivamente.
La proposta di legge regionale, come evidenziato da associazioni ambientaliste, comitati civici e sindacati, nasce già vecchia, nonostante una proiezione ventennale, come per la 16/04, con l’obbligo di scelte che rispondano alle criticità attuali ma anche a quelle dei prossimi decenni.
Tra l’altro, molte soluzioni per eliminare o ridurre tali criticità sono contenute in altri strumenti legislativi, del tutto ignorati nella proposta regionale. Ci si riferisce in particolare a:
Gli impegni dell’Italia nel Green New Deal per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050;
Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, incluse le linee guida per i Sistemi urbani di drenaggio sostenibile;
La nuova legge sulla natura, la Nature Restoration Law, approvata dal Parlamento europeo il 12 luglio 2023 per promuovere la biodiversità e l'azione per il clima in tutta Europa, oltre a introdurre strumenti normativi per la prevenzione e tutela della salute umana e per integrare le politiche ambientali in vigore.

Apparentemente possono sembrare temi astratti, ma essi affrontano aspetti quotidiani del vivere di ogni cittadino. Gli impegni per la de-carbonizzazione entro 25 anni mirano a migliorare la qualità dell’aria e a immaginare un nuovo modello di mobilità non incentrato sull’auto e con l’obbiettivo di ridurre in modo sostanziale il traffico, l’inquinamento acustico e atmosferico, il recupero sociale delle strade.
Le aspettative sono state deluse per lo scarso peso dato al potenziamento della componente vegetazionale che viene mortificata dalle opere infrastrutturali di pavimentazione (addirittura per il Virgiliano nel caso del secondo lotto nemmeno drenante) di arredo, di recinzione ecc. molto spesso procedendo anche all’abbattimento di alberi senza che possano essere sostituiti da nuovi di pari dimensioni (grandi trapianti).

Le tragedie causate dai cambiamenti climatici possono toccare tutti e quindi le misure per la mitigazione degli effetti delle bombe d’acqua, delle isole di calore non sono norme astratte ma indicazioni che potrebbero incidere in modo determinante sulla sicurezza, sulla bellezza e sul futuro del territorio, e le misure di attenuazione, come quelle relative ai sistemi di drenaggio urbano sostenibile e quelle basate su sistemi naturali, potrebbero contribuire a ridurre gli effetti devastanti delle alluvioni in città.
La legge di proposta regionale non affronta questi temi. La necessità di recuperare un rapporto con la Natura, attraverso il restauro di ecosistemi, non è un tema astratto, ma significa offrire ai cittadini più verde nel rispetto e nella tutela della biodiversità. La legge di proposta regionale non affronta questi temi. In tale quadro, poiché si rischia di approvare norme già superate dalla realtà dei fatti che invece richiede scelte coraggiose, già effettuate da molte città.
La legge di proposta regionale non affronta questi temi. La necessità di recuperare un rapporto con la Natura, attraverso il restauro di ecosistemi, non è un tema astratto, ma significa offrire ai cittadini più verde nel rispetto e nella tutela della biodiversità. La legge di proposta regionale non affronta questi temi. In tale quadro, poiché si rischia di approvare norme già superate dalla realtà dei fatti che invece richiede scelte coraggiose, già effettuate da molte città.
E' auspicabile un ripensamento della Regione per arrivare a soluzioni condivise e in linea con il futuro.
Le aspettative sono state deluse per lo scarso peso dato al potenziamento della componente vegetazionale che viene mortificata dalle opere infrastrutturali di pavimentazione (addirittura per il Virgiliano nel caso del secondo lotto nemmeno drenante) di arredo, di recinzione ecc. molto spesso procedendo anche all’abbattimento di alberi senza che possano essere sostituiti da nuovi di pari dimensioni (grandi trapianti).
Vincenzo Russo
Comitato tecnico-scientifico Nurige